Vacanze in Sardegna e all'isola di Sant'Antioco
L'isola di Sant'Antioco, localizzata a Sud Ovest della Sardegna, fa parte dell'arcipelago sulcitano ed è unita all'isola madre da un istmo artificiale lungo circa 3 Km. Con una superficie di circa 109 Kmq, Sant'Antioco è la più grande delle isole parasarde e la quarta in Italia. Nell'isola sono presenti due centri abitati, Sant'Antioco e Calasetta ed altri insediamenti minori per lo più centri a carattere balneare (Maladroxia e Cussorgia). Sant'Antioco è il centro principale dell'isola, sviluppatosi sulle pendici del colle del Castello. Si trova sul sito di una delle più antiche fondazioni fenicie della Sardegna (sec. VIII° a.C.), poi centro romano e successivamente Municipium noto col nome di Sulci.
Il Patrono di Sant'Antioco e la sagra a lui dedicata
Sant'Antioco nacque intorno al 95 d.C., in Mauritania. L'impero romano in quel periodo era governato dall'imperatore Adriano, acerrimo nemico dei cristiani. Divenuto medico per volere del padre, ed abbracciata la fede cristiana per via della madre, Sant'Antioco ben presto divenne un guaritore del corpo e dello spirito, riuscì a far avvicinare alla fede cristiana numerose persone. L'imperatore Adriano, recatosi in Mauritania, cercò in tutti i modi di fermare Antioco, prima con la persecuzione, successivamente con le minacce ed i supplizi. Ma tutto ciò fu vano, perché Sant'Antioco riuscì a sopravvivere ad ogni tortura, fu così che venne posto su di una barca e affidato al mare, nella speranza che questo lo annientasse. Ma con la forza della fede egli arrivò a Sulci. Qui visse predicando la conversione al cristianesimo e pregando il suo Dio. La sua morte viene fatta risalire al 125 d.C.. La tradizione vuole che Sant'Antioco, ritrovato dalle guardie imperiali, espresse il desiderio di recarsi nella sua grotta per poter pregare il suo Dio, prima di essere portato via. Terminata la sua preghiera Sant'Antioco morì, mentre tutta la grotta si illuminava di una luce immensa. Successivamente la catacomba divenne luogo di ritrovo dei cristiani dell'isola, e sopra di essa venne edificata la Basilica a lui dedicata.
La sagra di Sant'Antioco è una delle ricorrenze più importanti della Sardegna. La festività si svolge ancora secondo le usanze di un tempo, con la stessa solennità e credenza religiosa. Le testimonianze scritte attestano lo svolgimento della prima festa in onore del martire africano nel 1520. In realtà la sua istituzione risale al XII sec., dopo la consacrazione della Basilica a lui dedicata. Probabilmente furono gli stessi monaci Vittorini ad indire i festeggiamenti, per far fronte al progressivo spopolamento dell'isola e mantenere viva la fede al santo. Sempre nel periodo in questione un giudice cagliaritano, fece al santo un'importante lascito: gli donò l'isola, che da quel momento in poi prese il suo nome. Era il 1124. Fino a che le reliquie del santo vennero conservate ad Iglesias, parte fondamentale della festa era la processione. Partiva dalla "città delle chiese" per concludersi nell'antica Sulci. Per tutto il tragitto il simulacro del santo e le sue reliquie venivano protette da una folla di fedeli che cantavano e pregavano il suo nome. Questi giungevano da ogni parte della Sardegna: con carri addobbati per l'occasione ("le traccas"), strumenti musicali, provviste di ogni genere. Di notte si accendevano fuochi e l'isola si illuminava a giorno. Balli e canti per tre giorni consecutivi. Oggi come allora, 15 giorni dopo Pasqua, l'isola si anima di luci e colori. Per le strade sfilano, in abiti antichi, donne e uomini provenienti da ogni parte della Sardegna.
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