Percorsi Oristanesi e terme in Sardegna
Il percorso dell'Oristanese, zona alta della piana del Campidano, parte da Mogoro, paese a circa sessanta chilometri da Cagliari.
Dalla fiorente tradizione tessile e vitivinicola, Mogoro offre ai suoi visitatori, con la chiesa del Carmine del XIV° secolo, uno splendido esempio di quello che ha saputo creare il romanico in Sardegna.
Da Mogoro, arriviamo a Morgongiori, dove il Museo Vivente dell'Arte Tessile è la materializzazione del sapiente lavoro creato da un territorio troppo spesso sottovalutato. Un'altra perla è rappresentata dal Parco del Monte Arci, che comprende anche i comuni di Ales e Pau.
L'omonimo massiccio, rappresenta un vero è proprio scrigno naturale. Per questo, i boschi di lecci, il più grande giacimento di ossidiana d'Europa, le fonti di Acquafrida e Sennixeddu, i laghetti montani, le gole, le grotte, i cinghiali, i gatti selvatici sardi e le aquile del Bonelli sono solo alcuni dei motivi per visitare questa zona.
Se la natura è così ricca, non è da meno la cultura che ha lasciato una impronta indelebile. Ad Ales, infatti, già sede arcivescovile, la Cattedrale del 1600 e l'archivio storico diocesano, sono ogni anno meta di migliaia di visitatori. Anche Pau, delizioso e minuscolo paese, annovera un tesoro di inestimabile valore: il Museo artistico dell'Ossidiana.
I Gioielli e i monili raccolti, di ogni foggia e taglio, sono tantissimi, e tantissimi sono ogni giorno quelli che vengono creati da abili artigiani che lavorano la nerolucente roccia lavica. Da non perdere !
Da Pau, dopo 35 chilometri, si arriva nel paese dei mulini ad acqua, Samugheo. Assolutamente da visitare è il Centro Museale dell'Arte Tessile Sarda, così come i parecchi esempi di mulini ad acqua, ancora in attività.
Per chi preferisce Le escursioni nella natura circostante, i tanti nuraghi e il castello di Medusa, sono mete assai ambite.
Da Samugheo, dopo circa 11 chilometri, si arriva a Fordongianus, l'antica Forum Traiani. Qui i romani, che valorizzarono la calda acqua termale che sgorga a 60 gradi, edificarono un acquedotto, le terme e un anfiteatro.
In epoca romana la più importante città della Sardegna interna, cui faceva capo il sistema fortificato creato per contenere le incursioni dei barbaricini. Rimane il complesso delle terme con la piscina che ancora oggi raccoglie l'acqua calda della sorgente termale, resti di porticati e fondamenta di edifici.
Lasciando il paese delle terme romane, andando in direzione di Oristano, arriviamo alla Chiesa romanica di San Gregorio del XII secolo a Solarussa. Qui vi consigliamo anche di non perdere il "tour" delle cantine, dove si produce una meravigliosa "vernaccia".
Se dopo l'assaggio del gustoso nettare siete ancora in grado di guidare, Tadasuni è la vostra meta, dove vi attende un museo unico, curato dal fondatore, don Dore. E' quello degli Strumenti sardi e della Musica Popolare Sarda. Qui ogni apparecchio musicale è raccolto e conservato con cura. Un consiglio: prenotate la visita in anticipo.
Andando verso il lago Omodeo, la foresta pietrificata di Zuri è la prossima tappa.
Verso nord, Abbasanta, con la Valle del Tirso, il Pozzo sacro di Santa Cristina, i Nuraghi Losa e Aiga, i dolmen e i menhir, riuscirà a trattenervi per molte ore.
Anche la area che va da Santulussurgiu e Bonarcado, riuscirà a catturare la vostra attenzione. Occorre solo scegliere se visitare le Sorgenti di San Leonardo, o le Domus de Janas o i Nuraghi o il Museo della tecnologia contadina o Chiesa romanica di Santa Maria del XII-XIII° secolo.
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